Onorevoli Colleghi! - Le violenze nazifasciste tra il 1943 e il 1945 colpirono duramente la Lunigiana e toccarono le frazioni e l'abitato di Carrara. Centinaia furono i morti in questi luoghi. Chiusa la drammatica pagina del fascismo cominciò per i singoli e per le collettività il lungo percorso per elaborare con la ragione quei fatti. Ma ancora oggi essi sono una ferita aperta per le popolazioni che abitano quei luoghi.
È dovere delle istituzioni tenere viva la memoria di quelle efferatezze, non solo per rispetto ai caduti e a chi è segnato da quei lutti, ma anche per mantenere salda la cultura di pace e di rispetto che ispira la nostra democrazia e per tramandare la conoscenza alle generazioni future. Dovere verso il passato, dunque, e dovere verso il futuro. È per questo che si propone l'istituzione del «Parco nazionale della memoria e della pace» di Carrara e della Lunigiana.
I parchi della memoria sono uno strumento importante per l'insegnamento della storia, soprattutto in anni come i nostri in cui dei fatti storici si fa un uso pubblico ai fini solo di costruzioni politiche e il valore dell'antifascismo subisce, purtroppo, aggressioni continue. Di fronte alla strumentalizzazione deliberata di tanti interventi giornalistici e politici le istituzioni non devono rimanere in silenzio, ma devono approntare gli strumenti più adeguati per difendere valori, memorie, narrazioni storiche individuali e collettive. I parchi della memoria sono uno di questi strumenti.
Ricordare non è un'azione da compiere solo un giorno all'anno, ma un lavoro continuo da rinnovare per vincere l'indifferenza verso il passato. Per praticare la